Ebbene si
Entrambi armati da uno spirito di curiosità, da una propensione verso l'altro, da una innata fame di saper tutto delle dinamiche relazionali altrui
Insomma si, entrambi amanti delle vicende dell'essere umani, solo che....
Il pettegolo manca di deontologia e non si accontenta di sapere, sparge la preziosa informazione ai quattro venti, non riesce a tenere.
Vomita..
A differenza di paziente e terapeuta che per contratto e deontologia appunto non vomitando fuori lasciano il contenuto della seduta dentro la stanza del professionista.
Il problema dunque è il TENERE.
Grande problema se si pensa che una delle cose più naturali per noi esseri viventi sia il meccanismo di espulsione (acqua, aria, feci, etc)
Se però acqua e aria sono inconsistenti, gli alimenti che ci nutrono(e poi le feci a essi associate) no, sono cibi solidi, ciò che non ci nutre quindi ci disseta o rinfresca, ci dà ossigeno, la sensazione o lo sforzo di bere acqua o respirare vale quanto lo sforzo della curiosità e del tenere del pettegolo
Ma la curiosità come la vergogna o l'invidia o la gelosia è di due tipi :
Sana o Malsana
La curiosità di saper è sana se ha scopi a fin di bene: amicali, affettivi, lavorativi, curativi o terapeutici.
In altri casi è malsana.
Disfunzionale.
Mal diretta.
Ecco il rammarico per me che guardo un pettegolo e dico mannaggia, un talento sprecato!!!
Simone Lenzoni